Il Bracco Italiano

Un cacciatore dalla storia antica, legatissimo al padrone.

Lo sguardo posato, il grande affetto per il padrone e le straordinarie capacità venatorie sono le caratteristiche principali del Bracco Italiano, un cane la cui origine si perde nei secoli avanti Cristo: la razza avrebbe avuto origine dall’incrocio tra molossi e levrieri o segugi, al tempo dei Romani, mentre le prime documentazioni a riguardo risalgono al Medioevo.

Come anticipato in precedenza le origini dei cani appartenenti a questa razza sono italiane. Nello specifico la selezione del bracco italiano avuto luogo nel Basso Medioevo. Secondo quelli che sono i cenni storici già Alberto Magno e Brunetto Latini li avevano citati per la prima volta in una loro opera. È stato nel XV secolo che poi il cane Bracco italiano venne portato fuori dall’Italia e precisamente alla corte del re di Francia. In seguito però il bracco italiano si è trovato a vivere un momento di decadenza che si è però poi concluso alla fine degli anni ’50 quando ha iniziato di nuovo a diffondersi e ad essere apprezzato da molte persone.

Il Bracco Italiano, caratterizzato dalle orecchie lunghe e il pelo corto, lucido, dal colore bianco con ampie puntellature arancioni o marroni, veniva utilizzato come cane da caccia, precisamente come cane da ferma: individuata la preda, il Bracco Italiano si ferma in una posa tipica e la fissa, indicandola al cacciatore. Molto dotato anche nel riporto, il Bracco Italiano s’è poi trasformato in cane da compagnia. Si adatta alla vita da appartamento, ma naturalmente ha bisogno di molto moto e di passeggiate all’aria aperta, magari nei boschi o in montagna, per dare sfogo al suo istinto venatorio.

È un animale estremamente sensibile, legatissimo al padrone, e soffre molto la solitudine: se si è costretti a lasciarlo a casa, meglio farlo con qualche altro cane o anche con altri animali, con cui, se abituato da cucciolo, convive senza difficoltà.  

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