“DDL Montagna” via libera nazionale alla caccia sui valichi
Ribaltata la decisione del Tar della Lombardia: si potranno cacciare uccelli migratori in 23 aree della regione.
Approvato il ddl con l’emendamento favorevole alle doppiette. Lollobrigida: «Ristabilita la normalità».
Per l’esponente del governo e di FdI, il provvedimento introduce «strumenti adeguati e puntuali per regolare l’attività venatoria nei valichi montani» nel rispetto della direttiva Uccelli dell’Ue che «potrà così trovare piena attuazione e i territori avranno la possibilità di applicarla rendendola efficace: salvaguardando la natura, la fauna e regolando efficientemente l’attività venatoria. È stato un grande lavoro del centrodestra unito, contro le ideologie per ristabilire la normalità». Concetti ribaditi dal capogruppo leghista, Massimiliano Romeo, secondo cui «la Lega è orgogliosa di questa legge» che «fa finalmente chiarezza»; e da Maurizio Gasparri, suo omologo di Forza Italia, che sottolinea come quelle approvate siano «misure attese da tempo anche per l’attività venatoria, che è parte integrante della tradizione culturale montana, favorisce la conservazione e la regolazione della fauna selvatica e della biodiversità».
Tra tutti i passaggi della nuova legge sulla montagna è forse quello che ha fatto e farà più discutere. La norma infatti prevede che sui valichi montani, «23 per la stagione venatoria lombarda» come ricordato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Carlo Bravo, si potrà tornare a cacciare.
Ribaltata così la sentenza del Tar della Lombardia, confermata dal Consiglio di Stato, che aveva escluso queste aree. L’articolo 15 della norma, modificato alla Camera e che vede tra i firmatari la deputata bresciana Cristina Almici (FdI), prevede quindi che la caccia sui valichi – quella ordinaria in Lombardia inizierà il 18 settembre – sia possibile fino a mille metri dagli stessi, derogando quindi quanto previsto dalle legge 157. Una notizia accolta con entusiasmo dalle forze di maggioranza in Regione.