Rassegna venatoria: boom di cervi, diminuiscono i caprioli

Articolo – A Gorno si è svolta l’11esima edizione della rassegna venatoria a cura dei Comprensori Alpini di caccia. Nella giornata conclusiva sono stati presentati i dati della presenza di ungulati nelle nostre vallate: boom di cervi sia in Valle di Scalve che nella medio alta Valle Seriana, mentre in tutti i Comprensori è in calo la presenza dei caprioli. Intanto, sono pronti a partire i censimenti primaverili: i cacciatori saranno impegnati tra i boschi e le vette per censire le popolazioni di animali presenti, metodo fondamentale per poi arrivare alla realizzazione di piani di prelievo corretti e che permettono di capire la reale situazione degli ungulati nella nostra provincia.

“Le rassegne venatorie in generale -spiega Pierangelo Duci, responsabile del gruppo UNcza Prealpi Orobiche-, come fanno in Alto Adige e anche negli Stati esteri, servono per monitorare lo stato di salute dei vari animali. Alla mostra di trofei viene sempre aggiunto un momento di riflessione: quest’anno abbiamo parlato del lupo, che ormai anche sulle nostre montagne è sempre più presente ed è una tematica molto molto delicata specialmente per gli agricoltori, non tanto per i cacciatori. C’è stata molta partecipazione, ma anche le autorità presenti sono state tutte soddisfatte dal taglio del lavoro, non ideologico da nessuna parte, realizzato dalla dottoressa Claudia Facchini”.

Nel corso della giornata conclusiva sono stati presentati i dati relativi alle popolazioni di ungulati presenti: boom dei cervi negli ultimi anni, mentre i caprioli sono in diminuzione, come dimostrano sia i numeri degli animali avvistati, che quelli che effettivamente vengono cacciati.

” In questi anni i cervi stanno spopolando: basti il dato della Val di Scalve: 10 anni fa nel primo censimento abbiamo contato 17 animali, lo scorso anno 168. Quindi in 10 anni sono diventati 10 volte tanto e questo crea problema soprattutto nelle zone un po’ più basse all’agricoltura, ma anche in considerazione degli incidenti stradali, tanto è vero e lo scorso anno l’ Utr Bergamo ci ha permesso di duplicare i piani di abbattimento”.

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