La Rosata (dal Libro La Balistica Ieri e Oggi)

Cav. Tommaso Manna • ( Killer 1 )

Annotazione-2020-05-17-073756 La Rosata (dal Libro La Balistica Ieri e Oggi)

Questo saggio, “La balistica ieri e oggi“, si prefigge di dare un valido contributo a tutti i cacciatori, nonché tiratori di tutte le età, mostrando dettagliatamente e con linguaggio chiaro le diverse polveri da caccia e da tiro. Quest’opera scaturisce dalle tante richieste ed email ricevute sia da amici che da conoscenti nei vari forum di caccia, e ha un ambizioso intento: continuare l’opera iniziata dal grandissimo Pier Luigi Gallina, G. Corsi, A. Granelli etc. Vengono trattate diverse polveri a uso venatorio, anche quelle che si sono viste in maniera sporadica sul mercato italiano, spesso costose e poco conosciute, tralasciando la polvere nera difficilmente impiegata nell’uso venatorio, ma usata nei tempi dai vecchi calibri 4, 8, 10 (Spingarda).

Indica in assoluto le qualità balistiche del fucile ed i risultati che si possono ottenere, nella determinazione dei valori di dispersione sia longitudinali che trasversali dei proiettili sparati, indipendentemente dalla meccanica delle armi sia sportive che da caccia. Nel corso degli anni sono state fatte tantissime prove con tanti fotogrammi e cortometraggi girati mediante particolari tecniche di cinematografia rapida, i pallini contenuti nella cartuccia e spinti all’esterno i gas di scarico prodotti dalla polvere combusta somigliano ad uno sciame di api che si irradia longitudinalmente e trasversalmente. Alcuni pallini raggiungeranno il bersaglio stabilito  ad  una  determinata  distanza, mentre altri saranno inutili perché non colpiranno il bersaglio. Una rosata può essere più o meno ampia nella dispersione e ciò è da imputare prettamente alla canna ed alla carica di piombo.

Se volessimo fare un esperimento usando la stessa cartuccia, lo stesso fucile e non variando la distanza della bocca dell’arma dal bersaglio rappresentato, usando un lamina di metallo avente un diametro di metri 2, è possibile calcolarne i valori medi. Mentre per i valori della dispersione anche se spariamo tantissime cartucce avremmo sempre un’approssimazione del 4-5%. Se mettiamo questa lamina di ferro del diametro di 2 metri su un cavalletto ad una determinata distanza sempre in rapporto al calibro del nostro fucile nonché alla potenza della cartuccia, sparando una cartuccia, i pallini arriveranno e centreranno la placca e vi lasceranno la loro  impronta nitida. Se consideriamo il punto della placca che risulta piu colpito dai pallini, si traccerà un cerchio di 75cm di diametro e contando tutti i pallini che sono usciti fuori dal cerchio e, tutti quelli che sono all’ interno del cerchio osservando se la distribuzione è omogenea, possiamo in tal senso ottenere dei valori particolari applicando questa formula:

n x 100/N = %

N = Pallini contenuti nel cerchio.

N = Pallini contenuti nella cartuccia. Complessivamente il numero dei pallini che si ottengono mediante lo stampaggio da 36 grammi di piombo e con peso specifico 11.40 – 11.16

SCALA NUMERAZIONE ITALIANA
9,1/2 770
9 662
8,1/2 576
8 504
7,1/2 350
7 392
6,1/2, 354
6 311
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