Nuove norme per la cessione diretta della selvaggina cacciata

Dai cacciatori al consumatore buona carne tutelata. Cinghiali, ungulati e selvatici di piccola taglia gli animali permessi

I cacciatori toscani potranno d’ora in poi trattare liberamente la cessione di piccole quantità della selvaggina selvatica da loro abbattuta, anche se di grossa taglia, direttamente al consumatore, macellerie e trattorie o ristoranti; basterà compilare una dichiarazione scritta in cui è indicata la zona di provenienza degli animali ( che deve essere compresa nel territorio della provincia in cui insiste la zona di caccia o in quello immediatamente confinante di altre province). E’ quanto indicano le linee guida in materia approvate dalla giunta regionale ieri pomeriggio, che applicano in Toscana la normativa europea tendente soprattutto a tutelare sul versante igienico-sanitario il consumatore. Per questo risulta essenziale garantire la rintracciabilità del prodotto consumato.
I cacciatori potranno cedere nell’arco di un anno un capo di grossa taglia (cinghiali o ungulati selvatici) e non più di cinquanta capi di piccola selvaggina selvatica. I singoli capi potranno essere ceduti interi o lavorati; in questo caso dovranno essere trattati in locali rispondenti ai requisiti igienico- sanitari richiesti dalla Ue.
Si tratta, sostengono i tecnici, di misure che tendono ad incrementare un uso corretto di un patrimonio alimentare di alto valore nutritivo, fuori da ogni approssimazione gestionale che potrebbe mettere in pericolo la salute pubblica. Regione Toscana

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