Il TAR della Campania ha bloccato la caccia a tutti gli uccelli acquatici, quaglia e fagiano fino al 1 ottobre

Accolto quindi il ricorso presentato da LIPU e WWF.

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Articolo – Il TAR della Campania ha sospeso l’apertura della caccia fino al 1 ottobre, accogliendo così il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste LIPU e WW Italia. Lo stop riguarda tutti gli uccelli acquatici, nonché la quaglia e il fagiano. La Regione aveva inizialmente previsto l’apertura per queste specie proprio per il 1 ottobre, tuttavia con una nuova delibera emanata qualche giorno fa, aveva provato ad anticipare alla terza domenica di settembre la caccia agli acquatici e al 21 settembre quella per quaglia e fagiano.

Tutto è stato però bloccato dal TAR, che ha accolto il ricorso delle associazioni proprio com’è successo anche in Umbria per quaglie, beccacce, alzavole, marzaiole, germani reali e altre specie, che non potranno essere cacciate almeno fino all’udienza fissata dal Tribunale Amministrativo Regionale per il 4 ottobre.

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in foto: Un maschio di fagiano, specie che non potrà essere cacciata fino al 1 ottobre

Si tratta di un pronunciamento molto importante secondo le associazioni ambientaliste, considerando la richiesta dell’ISPRA di tutelare gli uccelli acquatici posticipando l’apertura della stagione venatoria, parere che invece la Regione aveva disatteso su forte pressione venatoria.

Una misura con la quale concorda buona parte degli italiani, come emerso sia dal più recente Rapporto Italia dell’Eurispes, sia dal sondaggio realizzato dal WWF all’inizio del 2022, in occasione del 30esimo anniversario della Legge quadro sulla caccia e sulla tutela della fauna selvatica.

In particolare, secondo l’indagine del WWF è emerso che il 76% degli intervistati è contro l’attività venatoria in Italia e sarebbe d’accordo nel vietarla in tutto il territorio nazionale. Più volte, inoltre, come aveva spiegato a Kodami Giovanni Albarella della LIPU, l’Italia aveva subito da parte dell’Europa diverse procedure di infrazione, procedimenti volti a sanzionare gli stati membri che non rispettano gli obblighi comunitari presi.

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in foto: Anche la quaglia non potrà essere cacciata fino al 1 ottobre

Ci sono ormai chiare e robuste evidenze scientifiche che hanno dimostrato la necessità di limitare, e talvolta bloccare, la caccia ad alcune specie di uccelli già in forte declino su tutto il territorio europeo. Nonostante ciò, come accade a ogni avvio della stagione di caccia, le Regioni e le associazioni venatorie raramente concordano con i pareri di Europa e ISPRA, consentendo così la caccia anche alle specie in forte declino, come la tortora selvatica.

Continua quindi la battaglia a suon di ricorsi al TAR tra le associazioni da una parte, e le Regioni e il mondo venatorio dall’altra. Una nuova stagione venatoria è ormai arrivata e nelle prossime settimane potrebbero esserci altri importanti provvedimenti.

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