Pesca all’orata: tecniche e strategie per la regina del sottocosta

pesca-orata-dalla-barca-640x480 Pesca all’orata: tecniche e strategie per la regina del sottocosta
La pesca delle orate. Ecco le strategie da adottare per pescare le orate.

La pesca all’orata è una delle tecniche più’ praticate in mare. Se siete ossessionati da questo pesce ecco una guida per conoscere i segreti sulla pesca alle orate e quando pescare le orate.

Pesca orata : tecniche e segreti per la pesca a questo sparide

Le orate, sparidi per eccellenza, si possono inserire fra i pesci grufolatori a causa della loro indole che le porta a razzolare il fondo alla ricerca di cibo quale molluschi, granchi, oloturie, vermi, ricci ecc.. Sì, perché il formidabile apparato boccale di cui sono fornite, permette loro di “mordere” qualsiasi creatura marina anche la più dura o spinosa.

Dove si pesca l’orata

La pesca all’orata si pratica dagli scogli e dai manufatti. Le orate si possono insidiare indifferentemente sia con le tecniche di fondo, sia con quelle di superficie. La scelta va fatta a seconda delle nostre preferenze e alle abitudini dei pesci che vivono in determinati tratti di mare. E’ fondamentale, per chi si reca per la prima volta in un posto, osservare le abitudini dei pescatori locali; questo servirà, non solo a scegliere e affinare la tecnica di pesca, ma anche ad osservare i vari tipi di esche usate per la cattura delle orate.

Ambienti e soluzioni per la pesca dell’orata.

Le orate si possono pescare all’interno del porto, nella scogliera naturale, in quella antemurale o nella foce. Ambienti diversi e soluzioni diverse da operare, anche se il fattore principale è riuscire a sapere dove si trovano questi sparidi in una determinata zona e che tipo di “cibo” preferiscono. Visto l’ampio spettro alimentare che le caratterizza, però, sarebbe bene, provare alcune varianti. Nella pesca a fondo, ad esempio, si può benissimo pescare con due canne innescandone una con il granchietto di scoglio e l’altra con il bibi.

Orata : esca nuova, forte richiamo

Una ventina di anni fa, furono fatti i primi esperimenti proprio con il bibi, il verme di mare che oggi viene commercializzato e messo in confezioni con esemplari praticamente uguali, lunghi all’incirca come il dito mignolo della mano. Il bibi viene normalmente innescato con l’apposito ago, fatto passare all’interno del corpo, cercando di far perdere il meno possibile il liquido interno di cui è dotato, forte richiamo per l’orata.

Il bibi, esca magica per la pesca all’orata

All’inizio, però, veniva fatto tutto il contrario, i bibi erano molto rari e per trovarli si doveva ricorrere a zone lagunari dove venivano pescati con le turbo-soffianti durante la raccolta dei cannolicchi. Gli esemplari erano enormi, grandi quanto un pollice ed anche più e lunghi anche oltre 20 centimetri. Ma la particolarità stava proprio nel fatto che si innescavano interi, facendo passare ami dell’uno/due dalla parte opposta della bocca, riconoscibile dal “tromboncino” che estroflettono per cibarsi. Sta di fatto che il novanta per cento del verme era libero di muoversi e senza alcuna insidia celata. Si doveva aspettare quindi che l’orata ingoiasse tutto il boccone … e che la canna si flettesse all’inverosimile. La cattura, quando questo succedeva, era assicurata.

Dove e come praticare la pesca  per l’orata 

La pesca all’orata viene praticata a PAF ovvero con la tecnica della pesca a fondo. Idealmente l’orata si cerca prossima alla costa in zone rocciose dove questo sparide cerca cibo come granchi, cozze e piccoli molluschi.

Sia dalle scogliere, sia dai manufatti, le orate vengono insidiate a fondo con canne di 4/5 metri ad azione di punta, mulinelli medio/grandi (6000/7000), dotati di ottima frizione, caricati con monofilo dello 0,25. Il terminale sarà dello 0,18/0,20, lungo circa un metro e mezzo, terminante con un amo di misura variabile a seconda della grandezza dell’esca; normalmente nelle misure che vanno dal cinque all’otto. Il piombo di peso variabile dai 50 ai 75 grammi sarà inserito scorrevole sul filo madre e andrà a battere in una perlina e quindi in una girella con moschettone al quale verrà applicato il terminale stesso. Come detto, conviene pescare con due canne, magari poggiate su un tripode ad altezza regolabile.

L’orata si pesca anche con il galleggiante

L’uso dei bigattini e l’appurato gradimento di questi da parte della massa dei pesci di mare, ha portato molti pescatori ad optare per la tecnica della bolognese con galleggiante anche per insidiare le orate; le zone migliori, sono le foci dei fiumi e i manufatti dei porti. La tecnica per l’orata è quella classica che fa seguire all’esca il movimento di corrente del mare. Si pesca quindi sia di giorno che di notte, innescando un paio di bigattini e facendoli lavorare a stretto contatto col fondo o poco sopra. In genere si usano galleggianti fissi, su fondali di cinque, sette metri, oppure scorrevoli con profondità superiore alla lunghezza dell’attrezzo.

Per la pesca dell’orata serve la pastura di richiamo ? 

In genere la pastura è un’ottima strategia usata dai pescatori per richiamare i pesci a tiro di canna. Il rischio è che, al posto della specie che desideriamo pescare, sotto di noi si crei una palla di novellame che in pochi istanti polverizzi le esche. Per ovviare a questo problema, conviene usare lo stesso elemento sia per l’innesco, sia per la pastura. Ad esempio, se si pesca l’orata con la cozza intera, conviene gettare in mare, anche il giorno prima, qualche manciata di cozze, sia intere che schiacciate. Lo stesso dicasi per la pesca con la sardina.

Ed il feeder per la pesca all’orata ?

Sono sempre di piu’ gli appassionati di pesca che insidiano l’orata a feeder. Il feeder (dall’inglese gabbia) è una tecnica di pesca praticata in acqua dolce per la pesca della carpa e delle tinche. Grazie a delle pasture che si posizionano all’interno della gabbia l’amo potrà pescare molto vicino alla pastura di richiamo. Questo permette non solo di far avvicinare il pesce ma anche di tenerlo in zona una volta che la pastura è uscita dalla gabbia depositandosi sul suolo. La pesca dell’orata a feeder viene praticata principalmente in zone riparate dal vento e dalle correnti come ad esempio in ambienti portuali (dove la pesca è permessa) per evitare che la pastura si disperda. Per la pesca dalla spiaggia con mare anche posso mosso questa pratica è sconsigliata.

Dove cercare l’orata?

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Lungo la costa l’orata la si ritrova su tutti i tipi di fondali. Durante il periodo estivo ama le zone sabbiose, tra le pietre e zone rocciose o vicino a porti e canali. L’orata dunque si puo pescare un po ovunque adattando i terminali e soprattutto le esche.

L’orata di sposta lungo il litorale in cerca di tutte le opportunità alimentari. I suoi spostamenti sono spesso legati ai cambiamenti meteo quando il pesce si sposta tra le acque piu’ profonde sino a pochi cm di acqua. L’orata viene insidiata principalmente con la tecnica del surfcasting, una tecnica di pesca d’attesa che permette comunque delle belle catture. La pesca a surfcasting infatti si destina principalmente all’orata anche se sono tantissime le specie che si possono catturare con questa tecnica. Dalla spigola alla mormora, passando per i gronghi la notte o ancora i saraghi.

L’orata e’ un pesce grufolatore e passa la giornata a scavare alla ricerca di cibo. La tecnica del surf infatti permette di pescare l’orata servendo l’esca nella zona il pesce si alimenta, fornendo un esca simile al suo pasto.

La pesca sportiva dell’orata : terminali ed ami

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La si può riscontrare anche presso stagni o lagune e anche li sarà bene avere un equipaggiamento adatto. Generalmente il terminale più idoneo per catturare le orate è formato da un long arm con piombo scorrevole, realizzato con un bracciolo dello 0,22-0,25 lungo anche 150 centimetri con un robusto amo  a becco d’aquila.          

I palamiti per la pesca all’orata

I palamiti invece sono “armati” con una lenza madre da 1 mm di diametro in nylon, i meno esperti sono soliti utilizzare il cordino sempre da 1mm sicuramente più facile da maneggiare del nylon. Ogni 5 metri verranno collegati dei braccioli di circa 1,40 metri di lunghezza che portano in coda un amo a becco d’aquila del 2/0. I palamiti devono essere “calati” in pesca su fondali di circa 30 metri. La migliore delle esche è senza dubbio il bibi ma può essere innescato anche con molluschi e crostacei. Le ore migliori per questa pesca sono assolutamente le prime ore dopo l’alba. Da ricordare che per ogni imbarcazione il pesca-sportivo non può utilizzare più di 200 ami a palamito.

Le esche per la pesca dell’orata

Sono tantissime le esche indicate per la pesca di questo pesce. Partiamo dal granchio di sabbia, uno dei cibi preferiti dell’orata. Il granchio deve essere reperito preferibilmente attorno alla zona di pesca. E’ un’esca che se innescata bene può’ anche durare circa un’ora e, che se muovendosi tra la sabbia e le alghe ‘ attirare facilmente l’attenzione del pesce. Solitamente il granchio viene innescato con due ami nella parte posteriore del carapace. Questo permette un movimento libero del crostaceo senza ucciderlo durante l’innesco. Il granchio e’ un’esca micidiale per l’orata, l’ideale e’ comunque di ferrare alla prima toccata per evitare che il pesce morda il granchio senza mordere l’amo.

LE-MIGLIORI-ESCHE-PER-lORATA-1 Pesca all’orata: tecniche e strategie per la regina del sottocosta

Per la pesca all’orata non dimenticate di portare con voi la vostra cassettina da pesca con gli accessori necessari alla cattura delle orate. Portate sempre con voi un filo elastico per legale l’esca in caso sia troppo morbida e rischi di staccarsi dall’amo durante il lancio. Un ago per innescare i vermi come il bibi o il verme coreano. Le starlight per la pesca di notte e delle campanelline per la pesca di giorno. Per la pesca all’orata bisogna essere preparati a sentire le micro toccate del pesce per ferrare rapidamente. Se pescate l’orata a beach ledgering portate con voi un trepiede per posare le canne durante la pesca, difficilmente tra i moli e le scogliere potrete trovare un punto d’appoggio per posare le canne. Se invece pescate a surfcasting sulla spiaggia portate con voi dei picchetti porta canne da spiaggia.

Cosa serve per pescare l’orate: alcuni consigli per aumentare la capacità di cattura ed il comfort

La pesca a questo sparide rimane sempre e comunque una delle tecniche piu’ praticare in mare. In particolare negli ambienti portuali e costieri l’orata è onnipresente. Ricordate solamente di rispettare il mare e di rilasciare gli esemplari di orata al di sotto dei 20 centimetri. Permetterete al pesce di crescere e riprodursi e un giorno chissà, pescherete l’orata da record che tanto aspettate !

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