Bergamo, lupi e orsi: «Aumento esponenziale, anche dei danni. Pecore e vitelli sbranati»
Gli allevatori bergamaschi sono tra i più colpiti in Lombardia, monitorati tre branchi di lupi. Segnalazioni a Carona, Oltre il Colle e Ardesio. L’orso uccide un vitello a Castione
Articolo – Il lupo azzanna alla gola e non mangia le interiora della vittima, l’orso abbatte con una zampata dietro la nuca lasciando il segno delle unghie. È così che è stato accertato il passaggio degli orsi anche in provincia di Bergamo. Uno tra il Colle Vareno e il Monte Pora, a Castione, che ha appunto ucciso un vitello in quel modo. L’altro al Culmine di San Pietro (Val Taleggio, ma venti metri oltre il confine lecchese) non stava cacciando ed è stato filmato da un escursionista. Questo, oltre alla presenza dei tre branchi di lupi da tempo monitorati dalla Polizia provinciale e ai dati che arrivano da tutta la Lombardia, porta a far dire al presidente della commissione Montagna regionale Giacomo Zamperini che «la presenza di lupi e orsi è in costante aumento esponenziale e ormai queste specie sono ovunque: non solo nelle zone montane e rurali, ma anche in città e nella Pianura Padana. Un fenomeno che comporta un rischio crescente per l’uomo e per le sue attività: anche se finora non si sono verificati incidenti gravi, il pericolo per la sicurezza delle persone non può essere escluso».
Danni che sono elencati nel Rapporto grandi carnivori presentato ieri. Allevatori e agricoltori lombardi hanno denunciato 123 casi (di cui 110 da lupi e 13 da orsi), chiedendo alla Regione 77.780 euro di indennizzi: Bergamo, Brescia, Como e Sondrio le province più colpite. I danni causati dal lupo lo scorso anno sono stati 5 ad Ardesio, 3 a Carona e Oltre il Colle, 2 a Branzi, Castione e Vilminore, uno ciascuno a Parre, Piario, Premolo, San Giovanni Bianco, Taleggio e Valbondione. Più appunto l’orso di Castione. Le sei Unità di intervento di prevenzione dei danni da lupo hanno distribuito agli allevatori 19 kit composti da recinti elettrificati per contrastare gli attacchi sul bestiame.
La polizia provinciale ha percorso per tre volte i 76 chilometri totali dei dodici sentieri scelti per il monitoraggio degli animali (invernali, per rilevare le impronte sulla neve), in nove aree da dieci chilometri ciascuna. Scoprendo anche due casi di avvelenamento. Nel primo, un anno fa, due allevatori avevano messo antigelo nella carcassa di un cervo abbandonato a Gandellino, con la speranza di uccidere il lupo che l’avrebbe mangiato. Ma avevano acceso prima del tempo la fototrappola, che li aveva ripresi in azione. Nel secondo caso, pochi mesi fa, una persona che voleva uccidere i lupi aveva distribuito decine di polpette avvelenate lungo due chilometri, riuscendo solo a far morire un cane del paese.
Il monitoraggio conferma la crescita dei lupi in Lombardia con 24 branchi e 4 coppie accertati e ulteriori 4 branchi e una coppia da accertare. Altri 12 lupi sono stati trovati morti in incidenti stradali. Si stima che circa 8-13 orsi abbiano frequentato il territorio lombardo nel 2024 ma «non ne sono stati segnalati di problematici». Rilevate anche tre linci, sempre fra Brescia e Sondrio. Tutti «dati sottostimati», per Zamperini. Ma la caccia al lupo sta per diventare più facile: entro gennaio una direttiva europea declasserà lo status di protezione e, dice Zamperini, «ciò consentirà di avviare finalmente un piano di gestione e contenimento».